Quantcast
Channel: intelligonews » Fosse Ardeatine
Viewing all articles
Browse latest Browse all 7

Sempre in carcere. Anche da morto: ecco dov’è sepolto Priebke

$
0
0
priebkedi Andrea Davì
In Italia per seppellire Erich Priebke e risolvere la penosa questione legata a dove mettere i resti centenari del capitano nazista è stato necessario ricorrere o al N.o.s., il nulla osta di sicurezza.
Nei giorni scorsi la bara, ormai ai limiti delle condizioni sanitarie, ha lasciato in totale riservatezza l’hangar della base militare di Pratica di Mare per una destinazione ignota.
La domanda da subito era se si fosse trattato di una vera operazione top secret o del solito segreto di pulcinella?
Perché le versioni sono apparse discordanti.
Mentre il Governo, d’intesa con il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, imponeva il sigillo N.o.s. sul luogo destinato alla sepoltura, l’avvocato della famiglia Priebke, Paolo Giachini, come riportato da alcune fonti, puntualizzava di non sentirsi vincolato dal segreto di Stato essendo il provvedimento “una misura amministrativa”. Il solo vincolo che gli imponeva il silenzio sul luogo era dovuto al segreto professionale dopo la scelta concordata con i figli di Priebke.
Il vero obiettivo, dunque, non era di trasferire la salma senza il consenso o l’autorizzazione dei familiari ma solo di evitare l’imbarazzo generale e i problemi di ordine pubblico come quelli avvenuti durante i funerali di Albano; inoltre il N.o.s. come istituto giuridico non è in grado di garantire il segreto in “eterno” dato che per legge può avere una durata dai cinque anni ad un massimo di dieci.
Tra le varie ipotesi quella più accreditata era che fosse stato trasportato in Germania in una base aerea Luftwaffe; ma si è parlato anche di un paese dell’Alto Adige, luoghi in cui alla fine della guerra Priebke ricevette aiuto da alcuni sacerdoti per scappare in Argentina.
priebke_lp-199x300Ma in queste ultime ore è stato il “circo” mediatico è tornato alla ribalta con la notizia diffusa da La Repubblica: il direttore Ezio Mauro ha scritto che lo stato avrebbe sepolto il “boia delle Ardeatine” nel cimitero di un carcere. Naturalmente non dice dove ma descrive il luogo con dovizia di particolari e racconta pure che a cinque detenuti è stato chiesto in questi giorni di sistemare la strada per il cimitero.
Saranno anch’essi muti come una tomba affinché recinti, cancelli e chiavistelli tengano per sempre il segreto?
Chissà, secondo il giornale, l’unico indizio che permetterà ai familiari di riconoscere la tomba è un numero inciso sulla lapide, resta solo un numero, come per dantesco contrappasso, di colui che senza scrupolo alcuno ha fatto della vita di esseri umani innocenti un mero calcolo.
Forse solo tante chiacchiere, come quella a dir poco stravagante che circola in “certi” ambienti romani, secondo cui Priebke non avrebbe mai lasciato la Capitale e sarebbe stato tumulato sotto mentite spoglie addirittura nel cimitero Monumentale del Verano.
Chiacchiere, grida, urla, forse troppe per un cadavere, forse solo l’eco dell’idiozia o della speculazione, perché dare sepoltura a chiunque è dovere di uno Stato civile ma è altresì un dovere per un Popolo il rispetto della memoria, perché le vittime non hanno parole. E ora silenzio per favore. Per trecentotrentacinque italiani.

Viewing all articles
Browse latest Browse all 7

Trending Articles