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Commemorazione Priebke, Pontecorvo: “13 emarginati che esaltano un macellaio. Ecco perché andava evitato”

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A un anno dalla morte del Capitano delle SS Erich Priebke, mandante e carnefice della strage delle Fosse Ardeatine, IntelligoNews ha contattato Gianluca Pontecorvo, giovane membro della Comunità Ebraica di Roma e fondatore di Progetto Dreyfus, per commentare le manifestazioni di commemorazione e le parole dell’avvocato di Priebke Paolo Giachini. Si tratta solo di una provocazione?

Pontecorvo

Che effetto ti ha fatto vedere in giro per Roma i manifesti di commemorazione per Priebke?

«Credo sia profondamente desolante che nel 2014 ci siano persone che abbiano ancora nella testa uno che, oltre ad essere mandante ed esecutore di una mattanza come quella delle Fosse Ardeatine, è stato anche, fino alla fine dei suoi giorni, fiero di quello che fece nella sua vita, non rinnegò mai la sua appartenenza alle SS e fu sempre profondamente convinto delle proprie azioni. Quindi dare troppa importanza a queste persone e stare ancora a discutere di quello che fanno vorrebbe dire riservare loro attenzioni che non meritano. Stiamo commentando la provocazione di 13 emarginati che esaltano un macellaio. Giusto dimostrare sdegno e non dargli la possibilità di ripetersi ma è ancor meglio lasciarli marcire nel dimenticatoio in cui si trovano».

Marino ha risposto alle parole dell’avvocato di Priebke definendole “mera provocazione”, ma non ha fatto nulla per fermare la commemorazione a Ponte Sant’Angelo. Credi che si potesse fare di più contro la manifestazione? E, soprattutto, il tutto è stato fatto in barba alla legge?

«Il luogo di sepoltura di Erich Priebke non è stato volutamente reso pubblico per evitare che si verificassero questo tipo di manifestazioni. Non si sanno perfettamente quali siano gli accordi presi con il Ministero, o se si siano infrante alcune regole, ma sicuramente c’erano degli accordi tra le parti che sono stati “violati”. Il comportamento dell’avvocato Giachini non è nuovo rispetto a queste cose e queste sue continue provocazioni non fanno altro che offendere la memoria di tutte le persone che morirono per mano di quell’assassino. Noi abbiamo l’obbligo di condannare questo tipo di avvenimenti, ma chiediamo alle istituzioni di non permettere più queste manifestazioni perché non si possono più accettare. Per quanto riguarda Marino non so se sia direttamente di sua competenza arginare situazioni di questo tipo, mi viene da pensare che sarebbe compito del Ministero degli Interni e della Prefettura, perché quello che potrebbe succedere è che a qualcuno venga in mente di rispondere alle parole dell’avvocato Giachini con i fatti e visto che sarebbe meglio evitare di cadere in queste provocazioni le Forze dell’Ordine dovrebbero prevenire tutto questo».

Quello che è accaduto a Ponte Sant’Angelo è un evento fine a sé stesso o credi che ci saranno altre commemorazioni simili?

«Il sindaco di Genzano aveva manifestato già la sua preoccupazione riguardo ad una seconda grande manifestazione come quella dell’anno scorso in ricordo di Priebke e nei giorni passati sono comparsi nel quartiere Prati quei manifesti realizzati e appesi in onore al capitano delle SS. Non è la prima volta che tutto ciò accade e sinceramente la reputo una cosa povera di ideali e raccapricciante perché si continua a venire meno al rispetto del prossimo che dovrebbe essere invece un valore fondante per la nostra società, mentre invece l’esaltazione di un assassino dovrebbe essere messa in discussione. Cerchiamo quindi di evitare che accada di nuovo in futuro perché la situazione comincia ad essere esasperante». 

 


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